Ricordo che a 8 anni, in una scuola di musica barese, mi imposero di imparare a suonare IL NOTTURNO op.9 n.2 di Chopin.
Ero un bambino e non avrei mai potuto comprendere il valore intrinseco di quel brano.
L’opera n.2 la puoi comprendere e interpretare solo dopo aver provato determinati sentimenti.
A otto anni non puoi suonare un Notturno di Chopin come se fosse un brano qualunque, perché devi essere pronto sentimentalmente a quella descrizione sonora.
Per colpa di quella meravigliosa composizione, nel 1988, abbandonai addirittura lo studio della musica.
Il maestro non vedente, al termine del saggio di fine anno, mi accusò di aver suonato il notturno in maniera totalmente differente dall’originale e pertanto meritavo la definizione di “reinterprete anarchico”.
Da allora il mio approccio nei confronti della musica cambiò totalmente.
Dopo quasi 40 anni,il 30 gennaio 2024, la pubblicazione del brano per chiudere un cerchio.
Sempre e solo a modo mio.
__________ C.S.