Speciale tributo a Ennio Morricone realizzato assieme al maestro Pino Di Modugno
Buona visione

Vorrei che nessuno fosse padrone e che nessuno fosse più servo,
vorrei che l’uomo riuscisse finalmente ad autogestirsi e a collaborare con gli altri,
vorrei non avere più nessun uomo politico che gestisca il mio futuro e quello di migliaia di altre persone,
vorrei che nessuno sia più mercenario di guerra al servizio del potere.
Vorrei che l’uomo non avesse più inibizioni come una legge imposta dall’alto e che l’unica legge fosse la nostra morale.
Vorrei che l’uomo fosse finalmente libero.
Gli infelici sono egoisti, cattivi, ingiusti, crudeli e meno capaci degli sciocchi di comprendersi reciprocamente.
L’infelicità non unisce, ma disunisce gli uomini, e perfino là dove parrebbe che gli uomini dovessero essere legati dalla identità del loro dolore, si commettono molte più ingiustizie e crudeltà che in mezzo a gente relativamente contenta.
La vita si fa pesante per tutti, ogni rumore suscita apprensione.
Si insinua il timore del futuro, la paura che “il nemico” pretenda un’altra vittima innocente.
E se c’è qualche timido tentativo, tra persone dei gruppi opposti, per trovare un modo di vivere senza dolore, è destinato a interrompersi, a essere come “un riposo del vento, un odiare a metà”.
In questa situazione l’autorità, se e quando interviene, fa probabilmente peggio, colpisce solo un gesto, l’ultimo, e completa l’odio “che manca”.
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